Lucchio

La sua posizione al confine tra territori lucchesi e fiorentini e la sua caratteristica di borgo dove abitazioni, rocce e difese militari costituiscono un tutt’uno su una pendice praticamente irraggiungibile ne fecero un importante avamposto contro Firenze e un compiuto esempio di struttura fortificata. L’origine della rocca, fino ad oggi rimane sconosciuta, i pochi documenti medievali disponibili, non permettono di stabilire con certezza l’epoca della sua fondazione, l’attuale struttura probabilmente fu realizzata fra il XI e il XII secolo, con lo scoppio dei primi conflitti Comunali, ulteriori rafforzamenti furono eseguiti durante il XIV secolo, quando la rocca rimase coinvolta più di una volta, negli eventi bellici di quel tormentato periodo. Della Rocca rimangono ruderi ben squadrati che ci lasciano intuire il perimetro e le strutture abitative della guarnigione. La vista di cui si gode una volta arrivati in cima è superba, lo sguardo spazia nei paesi e nei monti circostanti, mentre a valle si scorgono le acque della Lima. Oltre al castello e alle strette e scoscese vie si può visitare la Chiesa di S. Pietro risalente al XIII sec. e radicalmente modificata nel XVII. Tra gli arredi interni rivestono particolare interesse il fonte battesimale del XVI sec. e l’altare maggiore in pietra serena del XVIII sec.

Vico Pancellorum

Il paese ha ospitato la sede della Vicaria della Val di Lima: il “Palazzotto”, con annesse le antiche prigioni, conserva ancora due bei portali in pietra serena e una testa di guerriero cinta di alloro in cui la tradizione individua il condottiero Castruccio Castracani. La Pieve di San Paolo sorge isolata rispetto al centro del paese. L’edificio è di impianto basilicale, a tre navate spartite da arcate su pilastri sormontati da capitelli con decorazioni fortemente geometrizzate, analoghe a quelle presenti in numerose altre chiese della Val di Lima. Questo motivo attesta con chiarezza la radicata diffusione in quest’area di uno stile architettonico di matrice longobarda che si colloca all´interno di un arco di tempo non facilmente delimitabile. Sul fianco destro dell’edificio si erge la torre campanaria con bifora e coronamento merlato. La facciata è estremamente semplice: il portale è sormontato da un architrave che reca incisi alcuni motivi simbolici e da un archivolto a tutto sesto composto da cunei alternati di pietra di colore differente a creare un effetto di bicromia. All’interno dell’edificio si conserva una quattrocentesca statua lignea raffigurante San Paolo, un Crocifisso del XV secolo, anch’esso in legno scolpito, una acquasantiera in marmo datata 1551 e, nell’emiciclo absidale, i resti di un affresco con figure di Apostoli risalente al XIV secolo. Da Vico, attraverso diversi sentieri si può raggiungere una delle aree naturali più selvagge e incontaminate della val di Lima: il Balzo Nero.

 

Limano

 

Il paese è caratterizzato da grandi portali e da ampie volte. La Chiesa di S. Martino, di antiche origini, fu portata a due navate entro il 1630 e ampliata a tre navate nel 1680; ulteriori lavori furono completati nel 1776. Consistenti modifiche furono apportate nella prima metà dell´Ottocento e poi ancora nei primissimi anni del Novecento. All´interno si conserva una Madonna col Bambino in terracotta parzialmente invetriata, riferibile alla bottega di Giovanni della Robbia, collocabile cronologicamente nel terzo decennio del Cinquecento e la tela settecentesca con Sant’Antonio di Antonio Luchi detto il Diecimino. Sempre del XVII sec. è la Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata utilizzando il materiale della vecchia chiesa di S. Martino, e caratterizzata da un porticato coperto con lastre di lavagna. Nella piazza centrale la Fontana di Gave del XVI sec. e l’Oratorio di S. Lucia del 1560.

 

 

Casoli

Il paese di Casoli si raggiunge attraversando il ponte Maggio sul torrente Lima, realizzato nel XIV secolo da maestranze locali. La Chiesa dei SS. Donato e Andrea, a tre navate, restaurata con l’aggiunta della volterrana nel 1803, ha conservato poco della primitiva struttura romanica. Ben conservato è invece l’alto campanile, riconducibile al XII secolo, costruito con ordinati filari di calcare grigio. All’interno, oltre a due tele di Biagio Puccini, si segnala la presenza di un fonte battesimale cinquecentesco. Due notevoli opere in terracotta invetriata, una Madonna col Bambino benedicente, attribuibile a Benedetto Buglioni, risalente al secondo decennio del Cinquecento e una Madonna col Bambino, ascrivibile alla medesima bottega, un tempo parte dell’arredo della chiesa, sono invece oggi conservate presso Lucca per motivi di sicurezza. Del castello, risalente all’XI sec., rimangono cospicui avanzi delle due cerchia di mura e del maschio. Sul versate orientale, proprio sotto il muro perimetrale della rocca, è possibile osservare un blocco calcareo a forma di tronco di cono ed un altro a doppio sedile che per molti studiosi rappresentano un’ara sacrificale pagana o un osservatorio astronomico celtico. Attraverso una strada sterrata si raggiunge la Chiesa di S. Andrea il cui assetto medievale risulta oggi ancora leggibile specie nell’abside. Altri edifici sacri degni di nota sono l’Oratorio della Madonna di Loreto (inizio XVII sec.) che si trova nella piazza all’ingresso del paese e la chiesina di Colle a Piano, edificata in mezzo ai boschi in località “Colle a Piano” poco distante dalla chiesa di S. Andrea.

Cocciglia

La Chiesa di S. Bartolomeo mostra nella fiancata destra l’origine romanica. Il campanile è opera di creatività ed ingegno, sviluppandosi da un arco che poggia su due mensole di pietra, una piantata nel mezzo della lunetta della porta d’ingresso e l’altra nel muro della canonica che sta di fronte. Prima di arrivare in paese si trova l’oratorio dedicato a San Michele del sec. XIII con l’annesso cimitero. Fra Cocciglia e Limano, sulla strada del Brennero, in località Ponte Nero, merita fare una sosta per osservare l’Oratorio di S. Rocco. Esso fu costruito nel 1532 e conserva un coevo affresco della Crocifissione. Dal ponte, realizzato nel XIV sec. da maestranze locali, è possibile osservare le celebri “strette di Cocciglia”, rocce scavate dal Lima che ha creato vasche in cui l’acqua assume un bellissimo colore turchese.

Palleggio

 

Nel paese interessante l’Oratorio della SS. Annunziata con cancellata cinquecentesca in ferro battuto. In località Pian di Scacchi l’Oratorio di S. Maria della Quercia risalente al XVI secolo.

 

 

 

Crasciana

La Chiesa dei SS. Jacopo e Frediano è stata più volte rimaneggiato nel corso dei secoli e conserva pertanto scarse tracce della sua origine medievale. Tra gli arredi interni si segnala il prezioso Crocifisso in legno della fine del XIV secolo, tradizionalmente attribuito ad Antonio Pardini, ma recentemente riferito a un anonimo autore facente parte del suo ambito e una Annunziata in terracotta invetriata policroma di Andrea della Robbia, risalente alla fine del XV secolo. Sotto il paese, a circa tre Km, troviamo la Chiesa di San Frediano detta del Santo alla Villa forse l’antica parrocchiale, risalente al secolo XII ad unica navata e abside. All’interno la statua della Madonna della Consolazione. Sul torrente Purioni troviamo un ponte pedonale ad arco a tutto sesto. La sua costruzione, da parte di maestranze locali, risale alla prima metà del XIV secolo.

Casabasciana

La Chiesa dei SS. Quirico e Giulietta o Pieve Vecchia sorge in una località isolata, lungo la strada che dal torrente Lima risale verso il centro abitato di Casabasciana. L’edificio si caratterizza per la semplicità dell’architettura e delle tecniche costruttive. La ricca decorazione dei capitelli, con raffigurazioni fitomorfe e antropomorfe, e dei colonnati interni contrasta con la linearità delle superfici esterne. Originaria del secolo X, questa pieve fu ricostruita tra il XIII e il XIV secolo, quando assunse la struttura attuale a tre navate. L’abside mantiene resti di un coronamento ad archetti forse reimpiegati dal precedente edificio del cui perimetro absidale sono stati rinvenuti resti, collocati a un livello inferiore rispetto all’attuale piano pavimentale. Abbandonata in seguito allo sviluppo del sovrastante borgo, è stata recuperata in un recente restauro. Edificata all’inizio del Cinquecento in sostituzione della Pieve Vecchia la nuova Chiesa dei SS. Quirico e Giulietta fu modificata una prima volta nel Settecento quindi ristrutturata in maniera radicale nella prima metà dell’Ottocento. All’interno si trovano opere d’arte pregio, tra cui in particolare un gruppo scultoreo in legno con l’Annunziata e l’angelo annunciante di Francesco di Valdambrino. Tra i dipinti da segnalare il Martirio dei Santi Quirico e Giulietta e l’Ultima Cena di Giovan Domenico Lombardi e due tele seicentesche. Nel XIII secolo fu edificato un nuovo oratorio, poco fuori dal paese, dedicato alla Vergine Assunta detto “del Murorotto” in cui si conserva il bel soffitto cassetto nato.

Benabbio

La Chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta di origine medioevale, dopo un primo ampliamento del 1338, è stata ristrutturata e dotata, a partire dalla fine del XVI secolo, di numerosi oratori. L’edificio attuale presenta una struttura a tre navate, divise da colonne con capitelli ben lavorati e si caratterizza per il suo aspetto semplice e austero. Nel presbiterio è conservato un polittico della seconda metà del Quattrocento del pittore fiorentino Baldassarre di Biagio, raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Bartolomeo, Michele, Giovanni Battista e Pietro, ritenuto uno dei primi capolavori del Rinascimento lucchese e particolarmente prezioso anche perché presenta ancora la carpenteria originaria. Nella facciata dell’Oratorio dei SS.. Filippo e Giacomo, è attualmente murato un ciborio in marmo, dell’ambito di Matteo Civitali , proveniente dalla chiesa di S. Maria. Nell’Oratorio della Trinità è stata allestita un’esposizione dei più significativi arredi della chiesa tra cui alcune interessanti sculture lignee, una Madonna in trono col Bambino e un’Annunciazione del 1394 opera di Piero d’Angelo, il padre di Iacopo della Quercia. Benabbio conserva i resti dell’antico castello della potente famiglia Lupari, signori di parte della Val di Lima, con tracce evidenti di due cinte murarie.

Brandeglio:
La Chiesa, intitolata a S. Maria Assunta fu costruita nel XVI secolo in sostituzione di quella medievale, ampliando una preesistente cappella della quale è visibile ancora l’abside. L’edificio, a tre navate, è stato restaurato radicalmente nel 1903 quando fu costruito anche il nuovo campanile. Tra gli arredi della chiesa spicca una Croce processionale di Francesco Marti. Nella piazza troviamo la cappella della Madonna delle Grazie, del XVI secolo, conosciuta dai paesani col nome di “La Chiesina”. Sotto il paese, in località Montaglioni, troviamo i ruderi della Chiesa di San Michele e dello Spirito Santo detta al Santo alla Villa probabilmente l’antica parrocchiale di Brandeglio.

Bagni di Lucca

Il capoluogo si presenta con notevoli attrattive legate al suo passato quale centro naturale della bassa valle del Lima, dal medioevo al più recente splendore di stazione termale europea della prima metà dell’Ottocento. La cittadina termale divenne ritrovo della nobiltà e dei diplomatici di tutta Europa, accreditati presso la corte di Lucca e il Granducato di Toscana e fu mèta di illustrissimi ospiti fra cui il filosofo francese Michel de Montagne (che vi giunse nell’estate del 1581), i poeti George Gordon Byron, Bysshe Percy Shelley, Giuseppe Giusti, Heinrich Heine, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Eugenio Montale, Louise de la Ramée detta Ouida; i romanzieri Charles Lever, Francis Marion Crawford, Alexander Dumas (padre) ; musicisti come Johann Strauss, Franz Listz, Niccolò Paganini, Giacomo Puccini, Pietro Ma scagni, Giuseppe Verdi. Nella località Corsena la Chiesa di San Pietro rappresenta uno degli esempi più interessanti dell’architettura medioevale lucchese. Costruita nel XII sec. ha subito numerose modifiche nei secoli XVII e XVIII. I capitelli sono tra gli esemplari più antichi della tipologia medioevale della Val di Lima. All’interno si conserva un interessante apparato pittorico che testimonia l’avvenuto rinnovamento degli arredi eseguito nel corso del Seicento. Da segnalare la Madonna del Rosario di Giovan Domenico Ferrucci, il Sant’Antonio da Padova di Tiberio Franchi e la Madonna del Rosario di Gaspare Mannucci. Nella chiesa si trova anche la tela cinquecentesca di San Martino che dona il mantello al povero di Van der Straet, detto lo Stradano, proveniente dalla chiesa di San Martino a Bagni Caldi. Ma Bagni di Lucca si distingue soprattutto per la sua struttura, i palazzi, le ville e gli edifici pubblici e termali che risalgono prevalentemente agli anni di splendore a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Il Teatro Accademico costruito nel 1790 da alcuni cittadini costituitisi in Accademia dei Provvidi presenta le forme tipiche del teatro all’italiana (platea a pianta ovoidale con 29 palchi suddivisi in due ordini e una loggia). Molti i palazzi e le ville che meritano attenzione. La Villa Ada con il suo parco risultato di un intervento ottocentesco su strutture tardo rinascimentali. Ha pianta irregolare perché per la sua costruzione sono stati accorpati più edifici nel corso del tempo. Le due alte torri esagonali, che danno alla villa il suo caratteristico aspetto, furono aggiunte nell’ottocento. La Villa Buonvisi realizzata venne costruito fra il 1558 e il 1570, da una delle più ricche famiglie di mercanti lucchesi. Sul portale d’ingresso, lo stemma con il cappello cardinalizio, ricorda che la famiglia ha avuto ben tre Cardinali. La Villa Ducale realizzata da Elisa Baciocchi nel 1811 – 1812 e che fra il 1811 e il 1847 fu la residenza ducale prima della stessa Elisa Baciocchi e successivamente di Maria Luisa di Borbone Parma e suo figlio Carlo Ludovico. La Villa Mansi anche questa dimora della potente famiglia lucchese. Il Palazzo Lena al centro della cittadina, realizzato nel XVI sec. ed oggi sede del Municipio di Bagni di Lucca. A Bagni di Lucca si concentrò, grazie all’impegno dei coniugi inglesi Stisted, l’attività neogotica dell’architetto Giuseppe Pardini con la realizzazione nel 1840 della Chiesa Anglicana in stile Tudor e nella creazione nel 1842 , sulla sinistra del Lima, del Cimitero Inglese, ricco di tombe neomedioevali. Fra i personaggi qui inumati, spesso in monumenti sepolcrali eseguiti da scultori di fama quali John Gibson, Giuseppe Norfini ed Emilio Duccini, sono la sorella del presidente degli Stati Uniti d’America Stephen Grover Cleveland, la scrittrice Ouida, Henry ed Elizabeth Stisted e l’entomologo irlandese Alexander Henry Haliday. Da non perdere una sosta nei caratteristici locali delle piazze centrali e un’occhiata all’Antica Farmacia Betti fondata nel 1709.

Lugliano

Il paese conserva una struttura medievale nella quale si riconoscono parti dell’antico castello. In questa struttura si inserisce la Chiesa di San Jacopo il cui impianto di base, a tre navate divise da colonne con capitelli fogliati, è riferibile al XIV sec. L’edificio ha subito modifiche e ampliamenti nel XVI secolo e successivamente tra la metà dell’Ottocento e il 1915.  All’interno si conservano una Madonna col Bambino in terracotta policroma di Benedetto Buglioni, una statua lignea dell’ambito di Matteo Civitali e una bella tela di Matteo Rossetti. Sul piazzale della chiesa sorgono due oratori dedicati al SS. Nome di Gesù ed alla Natività di Maria.

Lugliano. Panorama

Fornoli

La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo risulta attestata fin dal IX secolo, ma nulla rimane dell´edificio altomedievale, forse compromesso già nella distruzione del Castello di Fornoli attuata dai lucchesi nel 1187; quella attuale si presenta a tre navate spartite da colonne che, per la snellezza e per la tipologia dei capitelli riportanti in rilievo figure antropomorfe e fitomorfe consentono di ipotizzare una rifondazione verso la fine del Trecento. Anche questa chiesa tardo-medievale ha peraltro subito un lungo processo di rifacimenti, culminati nel 1906 con una radicale ristrutturazione. Nell’interno degne di nota, oltre a tele del Seicento il fonte battesimale del 1400. Il Ponte delle Catene costituisce il collegamento pedonale con la frazione di Chifenti in Comune di Borgo a Mozzano. Il ponte è stato realizzato dall’architetto Lorenzo Nottolini (1787-1851) nel 1840 su incarico di Carlo Ludovico di Borbone, dopo che il vecchio ponte (che si voleva essere stato costruito a Castruccio Castracani degli Antelminelli nel 1317) era stato spazzato via dalla piena del fiume nel 1836. I lavori terminarono nel 1860. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi distrussero il piano stradale del ponte che fu ricostruito soltanto nel 1950. L’opera dal 1999 è stato inserito dal World Monument Found tra i 100 monumenti da salvare.
Ponte a Serraglio:
Risalente al 1544 la Chiesa del SS. Crocifisso fu totalmente ristrutturata nel 1930. Assunse allora l’impianto a croce latina e fu dotata di una facciata neomedievale. L’interno conserva invece un’impronta più classicheggiante. Il corredo pittorico conservato all´interno testimonia di un riassetto delledificio avvenuto all’inizio del Seicento. Tra i dipinti si segnalano, oltre a una Deposizione dalla Croce, datata 1630 e riferibile a Alessandro Frediani, pittore originario del paese, tre opere di Pier Filippo Mannucci, figlio del più celebre Gaspare Mannucci e attivo in questa zona nella prima metà del Seicento. Si tratta di una Madonna del Rosario, di un Crocifisso tra i santi Giovanni e Pietro e una tela raffigurante i santi Lucia, Antonio, e Andrea apostolo. Sempre sul lato sinistro del torrente Lima la Villa Fiori: ristrutturata tra il 1916 e il 1917, costituisce un interessante esempio del gusto eclettico del primo Novecento. Sul lato destro si può sostare nella Piazza IV Novembre affacciata sul Lima, con i suoi locali all’ombra di secolari platani, per poi visitare alcuni esempi del glorioso passato quando Bagni di Lucca e il suo territorio erano una delle più frequentate stazioni termali. Il Casinò edificato dall’architetto Giuseppe Pardini nel 1938 – 1839 per conto di due imprenditori francesi, Adrien Mathis ed Edouard Ginnestet che ottennero dal Duca di Lucca Carlo Lodovico la privativa del gioco d’azzardo. L’edificio presenta una facciata con sei semicolonne ioniche e quattro pilastri ai quattro angoli. Fasce decorative con trofei di strumenti musicali e ludici completano l’insieme. Qui tenevano feste da ballo, accademie letterarie e musicali e si giocava al Faraone, alla Reale, al Biribisso fine al 1847 quando il Ducato di Lucca passò al Granducato di Toscana e il Granduca Leopoldo proibì il gioco d’azzardo. Andando verso il Camaione, affluente del Lima, si incontra la fontana detta “La Cova” da cui scaturisce acqua termale alla temperatura di 38°. Sul torrente Camaione troviamo l’Ospedale Demidoff realizzato tra il 1826 e il 1828 su progetto dell’architetto Pietro Ruelle per conto del Principe russo Nicolaj Demidoff. Sempre per volere del principe fu eretto il tempietto neoclassico di forma circolare con pronao a quattro colonne ioniche. Il piccolo edificio fu realizzata nel 1831 su disegno dell’architetto Giacomo Marracci. Ospedale e tempietto sono uniti da un piccolo ponte che era prima di legno (distrutto dalla piena del fiume del 1836) poi di pietra. Fu progettato dall’architetto Giuseppe Pardini nel 1837.

Fornoli. Chiesa dei SS. Pietro e Paolo Fornoli. Ponte delle Catene